15 Giugno 2009

OHRID – THESSALONICA

Lasciamo l’hotel con le monete per la collezione dello zio e tre bustine di tè verde….con tutte le richieste dell’ultima ora non vedevano l’ora che ce ne andassimo dall’hotel ! L’idea è quella di raggiungere la Grecia dopo una sosta a Strumica nei cui pressi ci sono un paio di cose da vedere….chiese naturalmente ! mentre attraversiamo il terreno ondulato di questi Balcani che vanno scemando,osserviamo le poche strisce di neve rimaste sulle cime più alte ed i bei fiori selvatici cresciuti nei campi coltivati che occupano le ampie vallate che sfociano in una pianura appena increspata. Capendo lo sfinimento di Vanni per gli edifici sacri e consapevole dell’impegno che richiederebbe raggiungere Strumica che non compare nemmeno sulle mappe del navigatore, decido di abbandonare il progetto per continuare la corsa sull’autostrada verso Thessalonica. Entriamo in Grecia attraverso una corsia preferenziale senza controlli…..siamo tornati in Europa ! Certo sono uno spreco questi pali della luce a tre metri l’uno dall’altro per illuminare un’autostrada…..Vanni pensa immediatamente al denaro dei fondi europei con un certo disappunto. Raggiungiamo l’ Holiday Inn di Thessalonica pensando che quanto abbiamo visto finora non ci piace e gli enormi squallidi palazzoni che abbiamo visto sfilare ai bordi della strada, sono di gran lunga peggiori di quelli di regime di Skopje. Caos, sporcizia e squallore….ma è davvero Salonicco? Ci incamminiamo verso l’area pedonale che il receptionist ha evidenziato con un cerchietto sulla mappa….sembra vicina, ma il sole cocente delle 15 ce la fa sembrare irraggiungibile. Una bella chiesa sulla sinistra è la Panagia Chalkeon….chissà se è proprio quella segnalata sul libro “ Architettura Bizantina “ di Cyril Mango ? …..certo è bellissima. Per variare un pò ci dirigiamo verso la torre circolare di pietra che controllava fin dal 1500 l’area portuale della grande città greca. Un cilindro perfetto, massiccio costruito con pietre perfettamente lisce di una bella tonalità calda e coronato in alto dalla classica merlatura. Imponente nella sua essenzialità è l’unico edificio che emerge nell’ampia baia, vicinissimo al mare blu. Raggiungiamo la chiesa Agia Sofia appena in tempo per assistere al battesimo di un bambino nudo che viene completamente immerso in un bacile di acqua probabilmente fredda a giudicare dalle urla che emette. L’esterno sobrio si contrappone all’interno elaborato ed articolato in diversi ambienti separati da colonne, di questa chiesa a pianta centrale…..la sala centrale è coperta da una grande cupola mosaicata. L’ora aggiunta al nostro orologio ci fa tirare un sospiro di sollievo….la visita alla città termina qui, è l’ora dell’aperitivo che gustiamo nel tavolino più vicino al mare del baretto più affollato della zona…..” da Ernesto “ dove un drink costa quanto in Viale Ceccarini. Il cameriere al quale abbiamo chiesto un consiglio ci indirizza verso un ristorante tipico….il Minakas che si trova in Platia Arfnos, un caratteristico quartiere affollato di ristoranti tipici con tavolini che si affacciano sulle strade pedonali. A ridosso del quartiere alberato e piuttosto grazioso, svettano i soliti palazzoni squallidi che cerchiamo di non guardare. Sardine alla griglia, Tzaziki e crema di melanzane….squisiti. Rientriamo accompagnati da un taxista che si lamenta di dover fare una inversione ad U per raggiungere il nostro hotel….che palle questi greci!


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