22 Agosto 2009

BISHKEK – ALMATY

Lasciamo il Kirghizistan in tutta fretta con la certezza che torneremo l’anno prossimo per vederne il suo pezzo forte…..il bellissimo lago Isik-Kol che circondato dalle montagne occupa la parte orientale del suo piccolissimo territorio. Attraversiamo la frontiera senza particolari problemi se non il permesso di transito per Asia che sembra scadere il 31 agosto anziché fra sei mesi come quando entrammo in Kazakistan la prima volta…..ancora una dimostrazione di come l’incapacità di comunicare con questa gente possa essere estremamente penalizzante. Quasi a compensare l’inconveniente attraversiamo la frontiera schivando la perquisizione che ha invece intrappolato i passeggeri che ci precedevano con tanto di svuotamento completo dell’auto e controllo con cani antidroga….in fondo queste sono le direttrici attraverso le quali si spostano le ingenti quantità di oppio afghano e l’accanimento dei controlli è del tutto giustificato. Scivoliamo oltre l’ultimo passo del quale quasi non ci accorgiamo per via dei suoi 1233 metri di quota spingendoci poi verso la steppa piatta e solitaria. Dopo aver attraversato qualche anonimo paesino raggiungiamo Almaty, la città più vivace ed elegante di questa vasta nazione dell’Asia centrale …. e ci perdiamo alla ricerca del nostro hotel preferito. Estremamente estesa e senza punti di riferimento se non la catena di montagne alle sue spalle, ne percorriamo i viali alberati tutti uguali alla ricerca del nome di una strada o di un introvabile taxi. Girovagando finiamo con l’andare molto fuori strada…ce ne rendiamo conto quando finalmente incontriamo un vigile urbano cui chiedere dove si trovi la piazza principale e che ci indica la direzione da seguire. A questo punto siamo abbastanza in centro da trovare un taxi da seguire e raggiungiamo in breve lo Hyatt dove Vanni spunta l’ottimo prezzo di 100 € per la camera. Siamo a posto! Ora non resta che organizzare la sosta di Asia che dovrà rimanere qui al sicuro per almeno un anno, visitare la città ed acquistare i biglietti aerei per il nostro rientro a casa. Dopo un’oretta siamo già fuori per una passeggiata nell’aria tiepida di questa giornata di fine agosto. Finiti i tempi dei 40° all’ombra, questa giornata di fine estate ci regala 28 piacevolissimi gradi. L’hotel è leggermente defilato rispetto al centro, ma circondato da viali alberati che percorriamo fino a raggiungere la cattedrale di San Nicola….colorata di verde acceso ed immersa in un boschetto, ha le cupole a cipolla tipiche dell’architettura zarista, rivestite di grandi squame dorate. Interamente realizzata in legno, al suo interno si sta svolgendo una funzione religiosa ortodossa. Entriamo. Rimaniamo colpiti dalla piacevolezza dei colori vivaci degli affreschi che ne coprono interamente le pareti che sembrano entrare in perfetta armonia con i colori degli abiti dei fedeli raccolti in preghiera. E’ la prima volta che entrando in una chiesa respiro un’atmosfera così piacevole…..di armonia , gioia e vivacità. Rimaniamo in silenzio ad ascoltare le voci basse e profonde dei due officianti che intonano un canto mentre il terzo distribuisce le ostie ai fedeli…..che bella sensazione di pace….ne usciamo come arricchiti di qualcosa. Rientriamo in hotel alle ultime luci del tramonto, poi in taxi raggiungiamo un piacevolissimo ristorante che propone cucina araba. Il Safran ci accoglie con il suo ambiente piuttosto sofisticato nei toni del senape e del marrone. Grandi lampadari con paralumi neri, cuscini a disegni arabeggianti ed una piacevolissima musica diffusa discretamente tra i tavoli ed i salotti. Mangiamo benissimo anche se troppo…ormai non siamo più abituati a tanto cibo ed i quattro chili persi nel corso del viaggio lo dimostrano. La serata è da ricordare perché chiacchierando e raccontandoci le recenti esperienze di svenimento con convulsioni che hanno colpito entrambi nell’ultima settimana, riusciamo ad individuare una possibile causa o forse solo un sintomo comune….è pur sempre qualcosa su cui lavorare! E’ decisamente fresco quando in taxi raggiungiamo l’hotel e la camera gelida….non ci resta che tuffarci sotto il nostro piumone.

23 Agosto 2009

ALMATY

Vanni esce in missione subito dopo la colazione. Il suo obiettivo è quello di cercare l’ufficio dell’agenzia consigliataci da Catia e che potrebbe aiutarci a trovare una sistemazione per l’auto. Quando lo vedo tornare è già passata l’una del pomeriggio…mi racconta che il suo sopralluogo si è spinto fino al parcheggio dell’aeroporto del quale ha avuto una buona impressione. E’ tornato solo per prendere un foglio della dogana….quello con scadenza 31 agosto 2009. Lo aspetta presso il garage un ragazzo che conosce un doganiere che potrebbe aiutarci a cambiare la data sul documento di ingresso di Asia. Andiamo insieme accompagnati dall’autista dell’hotel che da ieri sera si è completamente dedicato a noi e raggiungiamo il parcheggio. Si tratta di un edificio coperto su più livelli nel quale spiccano alcuni suv nuovi fiammanti che sono sicuramente più appetibili della nostra datata Asia. Domani verificheremo se il garage è assicurato per gli eventuali furti e tratteremo sul prezzo di 800 Tenge, ovvero circa 3.5 € al giorno. Ora invece ci ritroviamo con il ragazzo che parla inglese e che traduce per noi la proposta del doganiere di correggere a mano la data di scadenza del permesso di Asia in cambio di 1000 $…..una follia! Va bene essere corrotti…ma bisogna anche dare qualcosa di sensato in cambio! Il ragazzo intanto caldeggia l’affare perché vuole avere la sua percentuale, necessaria per uno studente come lui, dice, e poi l’ambasciata italiana è nella lontana Astana, affonda allo scopo di convincerci. Disgustati ce ne andiamo a fare un giro perlustrativo in città, tra viali alberati e parchi, i giardini ed i pochi edifici degni di essere guardati, quasi tutti in fase di restauro compresa la bellissima chiesa ortodossa….la cattedrale di Zenkov, colorata in toni sgargianti tra i quali spicca il giallo, il colore preferito di Vanni. E’ uno dei pochi edifici di epoca zarista ad essere sopravvissuto al terremoto del 1911 ed è di una bellezza gioiosa, vivace….verrebbe voglia di giocarci o di mangiarla…talmente ingolosisce. Rientriamo nel tardo pomeriggio dopo la passeggiata che ci ha visti camminare per chilometri fra le strade desolate del centro e nei giardini invece affollati dei passeggiatori della domenica. Abbiamo così avuto il tempo di farci un’idea di questa città che vive del boom economico legato al petrolio ed anche del ristorante che opzioneremo questa sera, un Sushi bar sulla Dostyq che però non raggiungeremo mai….per un problema di omonimia infatti il taxista che parla solo russo ci porta in un ristorante “italiano” che propone anche sushi. Trascorriamo la serata ascoltando musica italiana anni ’70 e ’80 e mangiando un sushi non proprio eccelso, ma la pizza almeno era ottima!

24 Agosto 2009

ALMATY

La sveglia suona alle otto…dovendo risolvere il problema di Asia è bene attivarsi presto, tanto per non rimanere intrappolati ancora ad Almaty che non merita più di qualche giorno. Trascorriamo la prima mezz’ora alla reception dell’hotel dove la gentilissima Aleksandra telefona per noi alla manager del parcheggio dell’aeroporto….la signora Saule Baytileeva che non parla inglese. In seguito alla richiesta di sconto caldeggiata dalla manager dello Hyatt, la signora Saule scende dagli 800 tange inizialmente richiesti per la sosta giornaliera, a 500 tange, ed è disponibile a sottoscrivere una lettera di garanzia per la sosta di Asia nel parcheggio di cui lei è responsabile. La raggiungiamo poco dopo nell’ufficio situato al terzo piano dell’hotel Aksunkar, stanza 343. Saule è una signora giovane, dinamica e simpatica almeno quanto la sua segretaria, la signora Rosa, con la quale faccio una chiacchierata di reciproca conoscenza grazie al vocabolario di russo che portiamo sempre con noi. Intanto Vanni parcheggia Asia, paga la metà dell’importo totale calcolato nei dieci mesi di sosta previsti e mi raggiunge di nuovo dalla signora Rosa che ora so ha tre anni meno di me, due figli di 19 e 10 anni ed una gran curiosità di conoscere noi due italiani. Sistemata ogni cosa, a parte il documento della dogana che vedremo di risolvere quando torneremo, ci congediamo dalle due signore e rientriamo in hotel per l’acquisto dei biglietti aerei….ora siamo liberi di tornare in Italia e per la prima volta ne abbiamo anche voglia!



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